Con il meccanismo della scissione dei pagamenti dell’IVA o Split Payment, alcune tipologie di soggetti sono tenuti a versare direttamente all’erario l’imposta sul valore aggiunto (IVA) addebitata dai loro fornitori.

La manovra correttiva, con il DL 50/2017, ha esteso l’applicazione di questo meccanismo anche ai professionisti, ai soggetti cioè che effettuano prestazioni cui si applica la ritenuta alla fonte a titolo di imposta.

È stata anche ampliata la platea degli enti tenuti ad applicare suddetto meccanismo IVA:
amministrazioni pubbliche soggette all’obbligo di fatturazione elettronica;
società controllate da Ministeri e dagli Enti Locali;
società quotate nella Borsa Italiana all’indice FTSE MIB.

ESEMPIO: EMISSIONE FATTURA DA PARTE DEL NOTAIO VERSO UN SOGGETTO SPLIT PAYMENT
Supponiamo di dover emettere fattura verso il Comune di Milano, per un importo totale di € 1.220 (1.000+IVA).
I passaggi da seguire sono i seguenti:
1. La stampa della fattura dovrà indicare la dicitura di scissione dei pagamenti.
2. La fattura esporrà un
totale di € 1.220, mentre il netto a pagare sarà della sola parte imponibile di € 1.000.
3. Il Comune di Milano avrà un debito di € 1.000 nei nostri confronti, e di € 220 verso l’erario.
4. Il registro IVA Vendite dovrà indicare regolarmente tali operazioni.
5. La liquidazione IVA non terrà conto dell’importo IVA, bensì solo dell’imponibile.